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NATALE DI GESU’ 2017

Quest’anno,

cari parrocchiani, per la NOSTRA PARROCCHIA, sarà un doppio Natale! Uno liturgico, l’altro storico! Finalmente, dopo lunga attesa, la nostra chiesetta di Margherita ha avuto il privilegio di essere stata eretta giuridicamente; infatti il nostro Arcivescovo, in data 22/10/17, nel contesto dei festeggiamenti di S. Giovani Paolo II, ha elevato a dignità di parrocchia la nostra zona, intitolandola a San Giovanni Paolo II (del quale abbiamo la reliquia del Suo sangue offertaci dal Cardinale di Cracovia, nonchè la croce pettorale, l’anello episcopale e il fazzoletto degli ultimi giorni della vita del santo pontefice!). Ora Mons. Graziani ci ha promesso un grande aiuto per la costruzione di un nuovo edificio… questo sarà il nostro impegno per i prossimi dieci anni, se Dio vorrà. I nuovi limiti parrocchiali, secondo il DECRETO VESCOVILE, comprendono:

A sud il cavalcavia sul fiume Esaro (ex Montedison) proseguendo su via Leonardo da Vinci; Ad ovest linea ideale da Margherita a Cipolla e da Cipolla fino al Centro Sportivo “Antico Borgo”; A nord via delle Rose (lato mare) e via dei Gigli (lato montagna). Dunque quest’anno 2017 ricordiamo anche la nascita ( il Natale) della NOSTRA PARROCCHIA!

RINGRAZIO TUTTI COLORO I QUALI SI SONO PRODIGATI IN QUESTI ANNI (anche quelli che ci hanno preceduti in cielo) perché la nostra parrocchia diventasse sempre più degna, bella.

Quanti sbagli abbiamo fatto, soprattutto io, nel corso di questi anni!… e mentre vi chiedo perdono vi supplico pure di AMARE LA VOSTRA PARROCCHIA, quella che il Signore vi ha messo davanti. La nostra è una chiesa di periferia, povera di tutto. Da noi ci sono pochi sfoggi di pellicce e di “status symbol”, tanti peccatori ma soprattutto tanto AMATI DA DIO PERCHE’ DEBOLI! SE DUNQUE TI SENTI LONTANO DA DIO, SE CERCHI UN SENSO ALLA TUA VITA, SE TI SENTI PECCATORE E DEBOLE, ALLORA SARAI AL POSTO GIUSTO. Dice Gesù: Io non sono venuto a chiamare i giusti ma i peccatori. Che questo Natale possa essere anche il mio e il tuo Natale, giorno in cui Dio viene ad abitare nella culla della nostra povertà.

Don Massimo Buscema